Basilio II e l'apogeo dell'Impero bizantino

Riferimento: 9791254660584

Editore: Kimerik
Autore: Zambon Giannantonio
Collana: Officina delle idee
In commercio dal: 23 Marzo 2022
Pagine: 228 p., Libro in brossura
EAN: 9791254660584
18,00 €
Quantità
Non disponibile

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Giannantonio Zambon in quest'opera narra le epiche vicende dell'età dell'oro di Bisanzio, condite di dovizie di dati storici e aneddoti, mettendo nero su bianco i cinquant'anni di regno un'epoca del glorioso imperatore Basilio II, senza tralasciare i fortunati avvenimenti e gli illustri personaggi che spianarono la strada al Megas Basileus che restituì a Bisanzio quel prestigio di romana memoria. Basilio II, detto il Bulgaroctono (Boulgaroktonos) e cioè il Massacratore di Bulgari, si prodigò d'asceta per Bisanzio: fu l'impavido supremo comandante degli eserciti bizantini, il giusto e incorruttibile giudice, l'abile legislatore e il paladino della vera Fede; in altre parole, Basilio II incarnò l'idea di Bisanzio. Alla sua morte lasciò in eredità ai deboli successori un impero cristiano che si estendeva nuovamente entro i suoi confini ideali, dalle sponde del Danubio alle rive dell'Eufrate, dallo Stretto di Messina alle montagne innevate del Caucaso; esso comprendeva la Penisola Balcanica, l'Asia Minore, il Nord della Siria, l'Alta Mesopotamia, l'Armenia e l'Italia meridionale. Il basileus Basilio II incarnò Bisanzio, i suoi ideali e le sue aspirazioni universali. Tenne per cinquant'anni le redini di questo impero millenario affidatogli da Dio con indomita energia, ammirevole fermezza e assoluta austerità. Piegò al proprio dovere l'arrogante aristocrazia militare anatolica rafforzando il potere centrale e redistribuì le terre tra i suoi contadini-soldati accattivandosi il loro consenso. Annientò i suoi nemici interni ed esterni, pretendendo la più completa sottomissione. Per Basilio, a differenza di altri imperatori e regnanti della storia, una campagna militare finiva una volta raggiunto l'obiettivo finale, vale a dire la conquista, senza concedersi pause o svaghi inutili.