ACI Parma 100. 1921-2021 cento anni dell'Automobile Club Parma

Riferimento: 9788878476127

Editore: Monte Università Parma
Autore: Chierici M. (cur.), Faccini V. (cur.), Lorenzani C. (cur.)
Collana: Fuori collana
In commercio dal: 09 Dicembre 2021
Pagine: 140 p., Libro in brossura
EAN: 9788878476127
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Descrizione

«Con questa pubblicazione andremo a ripercorrere in larga parte la storia e le vicende sportive, spesso intrecciate con quelle umane, dei nostri Soci, vero cuore pulsante dell'Automobile Club Parma - di cui condividono princìpi ispiratori e finalità -, ambasciatori, con le loro gesta di illuminante esempio, dei più alti e nobili valori di lealtà, correttezza, non violenza, fair-play. Lo sport dell'automobile viene genericamente annoverato tra gli sport individuali, dimenticando che dietro ai risultati sportivi di un conduttore, di un equipaggio o di un costruttore si cela in realtà un grande lavoro di squadra, fatto sì di sacrifici e rinunce, ma anche e soprattutto di visione e condivisione di un progetto comune, da realizzarsi in amicizia e con professionalità. È dal lavoro di squadra che nascono l'intuizione e il guizzo vincente, è dalla serenità originata dalla fiducia nel team che si ottiene la performance migliore. È proprio a chi lavora dietro le quinte, in ombra, prezioso ingranaggio della complessa macchina organizzativa, che va per primo il nostro sentimento di gratitudine; insieme a loro, i conduttori e i meccanici che partecipano alle competizioni senza velleità di vittoria, ma con il desiderio di condividere con altri amici e appassionati le emozioni e l'adrenalina che solo il nostro sport può dare. Ma a cosa serve il nostro sport? È una domanda che tanti si pongono o si sono posti, alla quale non si riesce a dare una risposta, in quanto lo sport motoristico non è un'attività prettamente muscolare ed è ritenuto da alcuni ancora troppo rischioso, nonostante il grande progresso ottenuto nel campo della sicurezza. La risposta più bella a questo quesito ci è stata donata dal grande giornalista e scrittore Dino Buzzati nel 1955 in un editoriale pubblicato sul Nuovo Corriere della Sera, in occasione della scomparsa del pilota Alberto Ascari durante la prova di una vettura da corsa sul circuito di Monza, e di cui trascriviamo, a mo' di dedica, un breve ed emozionante passaggio.» (Dall'Introduzione)