Abituati a cadere. Braccia stanche, scarpette strette e altre gioie dell'arrampicata: cosa ci insegna stare sulla roccia, un fal

Riferimento: 9791221210637

Editore: De Agostini
Autore: Cavalleri Amedeo, @brocchisuiblocchi
Collana: Varia
In commercio dal: 16 Aprile 2024
Pagine: 208 p., Libro in brossura
EAN: 9791221210637
17,90 €
Quantità
Disponibile subito

  In caso di disponibilità non immediata, i giorni indicati fanno riferimento

al tempo che si dovrà attendere prima che il prodotto venga spedito.


Descrizione

Le gambe tremanti, il fiato mozzo, la gioia di arrivare in catena, il vuoto nello stomaco se scivola un piede: sono sensazioni che qualunque scalatore, esperto o alle prime armi, conosce. Chi non ha mai provato ad arrampicare non si spiega come tutto ciò possa accendere una passione che parrebbe più un martirio vero e proprio, eppure quasi tutti quelli che iniziano non smettono più, incuranti dei lividi e degli insuccessi. Perché ci si fa il callo (anzi: i calli), se ci si dota di una buona dose di autoironia (e un po' di masochismo). Perché ogni successo è una conquista che ripaga di tutti i fallimenti precedenti. Perché non si scala da soli, ed è bello accettare di aver bisogno degli altri. Perché l'arrampicata è preziosa maestra di vita quando ci mostra impietosamente i nostri limiti fisici e mentali e, allo stesso tempo, ci porta a superarli: scalare a volte fa paura, però si scala lo stesso. Chi arrampica si muove verso il cielo, però fa progressi solo chi trova il coraggio di cadere. Tra aneddoti spassosi e riflessioni personali, spiegazioni per neofiti e consigli pratici per chi già se la cava a scalare (ma magari non a cadere), Amedeo Cavalleri e il collettivo dei Brocchi Sui Blocchi sono autori di questo racconto spiritoso ed entusiasmante del mondo verticale, che è anche un manifesto dei suoi valori di condivisione, di rispetto per le altre persone e per il pianeta. È l'arrampicata divertente, di quelli scarsi, che si fa con gli amici, lontano dalle logiche di performatività e del successo a ogni costo che ci stanno intossicando. È un invito a risvegliare il nostro spirito ribelle, non per fuggire dalla civiltà ma per immaginarne una diversa e tentare di costruirla in armonia con la natura, in risposta alle sfide lanciate dai tempi che ci troviamo a vivere. Per provarci, riprovarci, e commettere sicuramente nuovi sbagli ma senza più paura, perché arrampicando ci saremo ormai Abituati a cadere.