Tecniche dell'osservatore. Visione e modernità nel XIX secolo (Le)

Riferimento: 9788806210014

Editore: Einaudi
Autore: Crary Jonathan, Acquarelli L. (cur.)
Collana: Piccola biblioteca Einaudi
In commercio dal: 29 Gennaio 2013
Pagine: 181 p., Libro in brossura
EAN: 9788806210014
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Descrizione

Uscito per la prima volta nel 1990, il libro di Jonathan Crary analizza la genealogia dell'osservatore moderno riconducendoci ai primi decenni dell'Ottocento, un'epoca rivoluzionaria per la visione e per i diversi apparati scientifici ad essa collegati. Si tratta di un periodo, precedente all'avvento della fotografia, nel quale, attraverso i nuovi dispositivi dell'osservare - come il fenachistoscopio e lo stereoscopio, indissolubilmente legati ai coevi interessi della fisiologia ottica -, si afferma il progressivo abbandono della discontinuità interno/esterno presupposta dall'esperienza visiva della camera oscura. Fra teoria della percezione, storia dell'arte e filosofia estetica, passando per capisaldi come Goethe e Schopenhauer, pittori come Vermeer e Turner, Crary evidenzia infatti come l'opacità corporea della visione subentri alla trasparenza dell'occhio cartesiano e come il soggetto osservatore divenga il luogo della produzione delle immagini dando vita a nuove sperimentazioni artistiche. Ma se da una parte questi mutamenti rappresentano una liberazione della visione, l'autore ci svela anche l'altra faccia della medaglia, il processo di normalizzazione a cui tale visione e le sue rispettive pratiche sono sottoposte. Crary ci invita allora a rileggere alcuni fenomeni di rottura sia nella storia dell'arte che in quella più generale della visione, facendo del suo approccio interdisciplinare una guida metodologica allo studio della modernità.